“Mi basta vedere un albero per immaginare la mia scultura” mi dice Enrico Challier mentre lo incontro nella sua bottega. Siamo a Pinasca, in Val Chisone in una piccola Borgata denominata Airali Superiore.
Arrivo mentre sta lavorando, picchietta con scalpello e mazzuola, sulla sua ultima opera.
Mi soffermo incantata ad ammirarlo: da un semplice tronco di legno sta nascendo qualcosa di unico!
Ci sono mani capaci di creare meraviglie che diventano preziose quando chi le muove è una persona speciale, umile, che nonostante la fama, è rimasto il ragazzo che ha la scultura nelle vene e che riesce a far battere il cuore alle sue donne di legno!
Per Enrico l’arte è una questione di dna, il nonno, mentre era al pascolo, con il suo coltellino, ricavava da pezzi di legno trovati per caso, piccoli animali. Un’arte che il giovane Challier osservava e che lo ha sicuramente indirizzato verso il mestiere che fa oggi, anche se non ha potuto avere gli insegnamenti del vecchio, perché morto troppo presto.
Enrico frequenta il Liceo Scientifico e si laurea in Scienze politiche, un percorso che non ha nulla a che vedere con la scultura. Il giorno stesso in cui ha messo in testa la corona di alloro, al suo ritorno a casa, insieme al papà inizia la sistemazione del vecchio fienile dei nonni, per farlo diventare un laboratorio.
“Sentivo di avere bisogno di un posto mio, perché per lavorare occorre un luogo. Avevo già iniziato a scolpire nel garage dei miei, ma qui, dove tutto è cominciato, dove ci sono le mie radici per me è casa e posso lasciare che le mie mani si muovano libere, senza pensieri.”
Enrico non ha mai avuto un maestro. Ha imparato facendo, ma in lui c’è un dono, un meraviglioso talento che è cresciuto nel tempo e lo ha reso l’artista che è oggi.
“Sono stati i miei genitori ad aiutarmi: in casa mia si è sempre respirato arte, mia mamma dipingeva e mi comprava spesso libri. Mi hanno regalato le prime sgorbie e le motoseghe!” mi dice Enrico mentre si racconta circondato dalle sue opere.
Ha iniziato a piccoli passi, vendendo alle fiere di paese, decorando con le sue sculture bastoni da passeggio, realizzando presepi e esponendo alle mostre locali. I pochi soldi recuperati li usava per investire in strumenti che gli mancavano.
La fretta non è una cosa che gli appartiene e così, con impegno e costanza, migliorando sempre, ha iniziato a salire la montagna, perché la sua passione doveva diventare un lavoro.
“Un giovane oggi potrebbe pensare che si parta esponendo i propri pezzi in una galleria d’arte, ma non è così! La gavetta la devono fare tutti! “ queste sono le parole di un grande artista. Parole che ha trasmesso ai suoi allievi della scuola professionale di Pinerolo, dove ha insegnato scultura e falegnameria per parecchi anni. Un lavoro che ha amato, ma temporaneo che con la sua entrata fissa, l’ha sostenuto nei momenti in cui non gli era ancora possibile vivere di sola arte.
“Mi accorgo oggi che molte posizioni, espressioni delle mie sculture, traggono ispirazione da quel periodo. Mi ritrovavo spesso ad osservare i ragazzi e nella mia mente sono rimaste le loro espressioni, i loro movimenti” mi racconta,
Un artista lo è a 360° e la sua arte è frutto di tutto ciò che ha vissuto nella sua vita.
Enrico, in particolare, non fa dei modelli prima, ma dentro le sue opere ci mette pezzi di persone, di incontri, di osservazioni che lo circondano.
Predilige scolpire donne. Il motivo è molto semplice: sono più belle mi afferma sorridendo!
“Nascosti nei tronchi vedo dei corpi femminili, prediligo creare figure di donne, mi viene più facile e naturale, anche se mi è già successo, su commissione, di realizzare anche degli uomini!” mi dice mentre mi soffermo sui particolari della sua nuova scultura.
Ho sorriso quando alla mia domanda su quale fosse la sua paura principale ha risposta: “ Se un giorno mi capitasse di vedere un tronco e non immaginare cosa diventerà!”
Al grande Challier il legno parla, è come se nel bosco ci fosse già un testamento che nasconde al suo interno una creatura che verrà regalata al mondo dalle sue mani. Va personalmente a visionare il tronco, mentre è ancora in piedi, e lì, in quel posto, nelle montagne che da sempre lo hanno accolto, trova la sua ispirazione. Ci vogliono molti giorni per ultimare i corpi gentili a cui dà la luce e, in quel periodo, è la natura a guidare le sue mani, senza forzare o cambiare il pezzo di legno, ma conservando i suoi nodi ,le sue imperfezioni, le sue particolarità.
Ma chi è oggi la persona che mi ha accolto, con umiltà e simpatia, nel suo laboratorio che profuma di legno, arte e creatività?
E’ un uomo che mi ha affascinato fin dalla stretta di mano. Un grande artigiano che oggi vive della sua arte e espone in tantissime famose gallerie d’arte in tutta Europa.
Mi affascina pensare che tutto nasce in un piccolo mondo antico, in una frazione in Val Chisone che si chiama Pinasca (TO). Lo osservo ancora mentre con garbati colpi di mazzuolo, dirige la sua sgorbia verso le forme della grande donna che sta scolpendo.
Mi incanta. Tutto è così naturale e unico. Mi pare ci siano donne vere intorno a noi, perché lui sa mettere qualcosa di magico nelle sue opere che te le fa percepire come vive!
In ogni opera la sua versione di quel corpo femminile, a volte ispirato a donne ribelli, che hanno fatto la storia.
“Ho avuto la fortuna di mandare le foto dei miei lavori nella galleria d’arte giusta al momento giusto. Il mio primo vero ingaggio è stato per una galleria in Belgio che stava cercando uno scultore italiano di arte figurativa. Grazie a questo ho iniziato la mia strada, quella che ho sempre sognato, e che continuo a percorrere anche oggi!”
Sicuramente il destino ha portato la sua arte nel posto giusto, ma se non ci fosse stata la bravura oggi non avrei conosciuto un grande artista.
Lo puoi trovare su instagram https://www.instagram.com/enricochallierscultore e per vedere le sue opere o scoprire dove espone visita il suo sito https://www.enricochallierscultore.it
Una frase in questo viaggio alla scoperta di Challier mi ha lasciato un segno:
“Scolpisco per Amore. Amo per scolpire” ecco l’essenza di Enrico che in tutto ciò che fa ci mette l’ingrediente più meraviglioso che tutti abbiamo: l’amore e questo fa la differenza nelle sue creazioni.
3 Comments
Ho conosciuto ques’artist e due suoi lavori mi accompagnano. Challier sa far parlare l’amato legno. Le sue Donne Ribelli lo testimonianze..
Saper lavorare il legno, avere l’ispirazione giusta, il DNA dei nonni e dei genitori sempre con lui, come non ammirarlo. E poi lavorare nel silenzio, sorridendo ed amando; complimenti Enrico e grazie Cinzia che mi hai permesso di conoscerlo.
Ma quante persone stupende esistono e in pochi le conosco? Il lavoro di artigiano è veramente magico.. ogni pezzo è unico, magari si possono fare dei doppioni,ma un vero artigiano modifica sempre le sue opere, proprio per renderle uniche. Grazie Cinzia per averci fatto conoscere quest’ uomo.