Ci sono dei viaggiatori che hanno conosciuto il mondo e se lo portano dentro, lo hanno vissuto, amato, sentito ed apprezzato. Dei viaggiatori attenti che hanno fatto dei loro viaggi un bagaglio di buon vivere e che, ad un certo punto, hanno deciso di fermarsi e di mettere radici, ma continuano lo stesso a viaggiare pur rimando fermi, un altro tipo di viaggio, molto più interiore e profondo, ma allo stesso modo unico ed appagante. Oggi vi racconto la storia di Paola e Luca, due viaggiatori che si sono fermati per realizzare il loro sogno e cambiare stile di vita.
Siamo in Valle Pellice, in una piccola località denominata Payer a Luserna San Giovanni. Questa volta mi sono fatta qualche chilomentro in macchina per farvi conoscere questa storia, ma ne è valsa la pena, perchè appena giunta sul luogo sono stata invasa da una tranquillità ed un serenità che non sentivo da tempo.
Contry house Casa Payer nasce da due persone, Paola e Luca, che non puoi non amare, mentre si raccontano capisci subito che sono esattamente dove devono essere, in questo splendido luogo che hanno cercato, creato e che amano, di cui sono parte integrante. Ma sapete dove nasce “Casa Payer”? Facciamo un viaggio a ritroso per scoprirlo.
Quando due anime si devono incontrare, il destino le aiuta, ed è così che nel 1996, Paola e Luca si incontrano in India. Paola, originaria di Trento, frequentatrice abituale di questo magico posto di cui è innamorata, Luca, Torinese, viveva in Val di Susa ed era alla sua prima volta in questo paese. Due viaggiatori solitari, che si accontentano del biglietto di andata e vivono il luogo in cui si fermano a 360°: si trovano, presentati da una conoscenza indiana in comune, ed iniziano la loro strada insieme. Mi piace pensare che Casa Payer è nata qui, anche se in realtà, i nostri giovani viaggiatori ancora non sapevano che con il tempo l’avrebbero creata, ma se non ci fosse stato questo incontro, il piccolo magico luogo che ho conosciuto oggi non ci sarebbe stato.
Luca, viaggiatore dell’Asia, era un lavoratore autonomo nell’ambiente della pubblicità, si occupava di mock-up, ovvero la realizzazione di modelli usava i viaggi per sentire la libertà, per aprire nuovi orizzonti, per portare avanti la sua passione per la fotografia e i reportage di persone. Una persona dedita al suo lavoro ma che trovava il tempo per vivere e viaggiare, appagato dall’esperienza raccolta e da tutto ciò che si può imparare viaggiando.
Paola, da sempre ama la vita in campagna, e trova tutti i modi possibili per viverla, la ricerca da conoscenti che la ospitano, la vive il più possibile. Per lei il contatto con la natura è fondamentale, come anche il buon vivere, appreso in india e radicato in lei. L’unione tra Paola e Luca, e la nascita di Gaia, la loro figlia, ormai grande e studentessa alla Sorbona, cambia le loro prospettive di vita: è arrivata l’ora di ospitare e non di farsi ospitare. Da viaggiatori nel mondo capiscono che è ora di mettere radici. Non si mettono semplicemente a cercare una casa, ma uno spazio dove poter vivere con la loro filosofia di vita, ritornare alle tradizioni di un tempo, ed essere parte del mondo con l’umiltà che lega l’uomo alla natura.
La ricerca dura tre anni e mezzo, in cui non solo cercano il loro posto, ma incontrano persone che hanno fatto prima di loro, la scelta che stanno per affrontare, si confrontano e capiscono dove voglio arrivare. La Valle Pellice, e quindi Casa Payer, arriva per caso. Trovano un luogo dove qualcosa di magico viene subito percepito, una casa semi abbandonata, ormai invasa dalla natura, dal bosco, da sistemare, ma con tutte le caratteristiche che cercavano. Una dimora con una storia, del terreno e la possibilità di mantenere l’antico e di ristutturare con la bioediliza, senza fare un’itervento invasivo, ma rispettando l’esistente. Una ristutturazione fortemente voluta con l’utilizzo di tecniche antiche, in cui sono le mani dell’uomo a fare la maggior parte del lavoro, dove i materiali sono locali ed alla vista tutto appare come un tempo pur avendo subito un’importante ristrutturazione.
Ma oggi che cos’è Casa Payer? Questo posto è tante cose! Prima di tutto un luogo dove è possibile fare dei soggiorni sostenibili, assaggiare la cucina vegetale, provare a fare il pane, che qui da sedici anni a questa parte, ogni sabato viene fatto, e tornare a legarsi alla natura. Qui puoi fermare la tua fretta e aspettare l’anima. Quando sono entrata nella splendida biblioteca il mio cuore per un attimo ha cessato di battere, il respiro si è fatto calmo, i miei occhi si sono riempiti di natura e ho percepito l’odore del legno, ho sentito di poter restare lì per sempre, nel silenzio e nella quiete di quel luogo.
Paola e Luca, si sono raccontati proprio nella splendida biblioteca, perchè mi sono sentita così bene, che mi sono dovuta fermare. Abbiamo sorseggiato insieme un bicchiere di “sciroppo di sambuco”, fatto da loro, e mi sono fatta trasportare dai loro racconti.
Ci sono alcune cose che mi hanno colpito nel racconto di Paola e Luca. Ora sono dei montanari esperti, ma l’inizio non è stato facile, nessuno dei due aveva mai tagliato legna, decespugliato, e non avevano alle spalle una famiglia contadina, non avevano nemmeno l’attrezzatura. C’erano stati esperimenti nella cura dei giardini e nella realizzazione di orti biodinamici, ma la strada era ancora lunga e c’era tanto da imparare. “La natura può essere bella ma può anche essere dura e “disperante”! mi dice Luca con un velo di tristezza. Un tempo, quando la montagna era abitata, c’era una rete di persone, molti nuclei famigliari, e non si era mai soli, c’era uno scambio di saperi, di aiuto, tutti sapevano fare tutto. Ora non è più così, spesso si è soli e bisogna imparare a gestire tutte le difficiltà!
La scelta di proporre una cucina 100% vegetale non è stata casuale, Paola e Luca sono vegetariani da sempre, cucinano per i loro ospiti, non c’è un ristorante, e sono capaci di farti gustare piatti eccellenti che, con facilità, possono farti scordare la carne. In questo posto non si soggiorna semplicemente, ma si entra in una filosofia del vita!
Un soggiorno ecosostenibile, presso Casa Payer, può essere una bellissima esperienza dove rigenerarsi, capire come la natura può darci la tranquillità che spesso non ci concediamo, prendere del tempo per noi. Ci sono molti spazi dove puoi fermarti, respirare e NON fare. Si esatto, hai capito bene, oziare: magari sulle amache nel bosco di betulle, o sulle sedie a dondolo posizionate sulla terrazza che sovrasta l’orto o nella biblioteca a leggere un buon libro. Se cerchi un luogo fatto in armonia con l’ambiente, un posto antico che trasmette un’energia ancestrale: non ti resta che andare a conoscere Paola e Luca e soggiornare a Casa Payer.
Ho assaggiato l’ottima cucina vegetale di Paola e Luca! Ho trascorso un pomeriggio di chiacchere piacevoli in un ambiente unico, curato in ogni minimo particolare! Ho apprezzato e amato l’ospitalità e la semplicità di questi due splendidi viaggiatori che hanno messo radici e danno la possibilità al mondo di fermarsi per un istante e vivere un’esperienza unica!
Casa Payer è su instagram http://www.instagram.com/casa_payer su facebook http://www.facebook.it/Casa Payer http://www.casapayer.it
Il blog era iniziato in salita, come questa scala, una sfida , un punto interrogativo, ora sta diventando la mia strada, un’avventura meravigliosa dove gli scambi con le persone che incontro mi stanno regalando esperienza, conoscenza e tanta motivazione a continuare. Il mondo ha bisogno di storie belle, di scoprire persone semplici che hanno saputo fare tanto solo con la forza di volontà, tanto lavoro e coraggio. Il mio viaggio prosegue, avanza e non si ferma perchè lo sto facendo per me, per te che leggi e per chi vorrà scoprire storie speciali. Al prossimo lunedì, ciao dalla Cacciatrice di Storia.
2 Comments
È stata una bella sorpresa questa “storia resistente”
Conosco la valle è avevo già sentito parlare della Casa Payer , grazie per la tua incursione a sorpresa in questi luoghi dove , ne sono sicuro , potrai trovare altrettante storie resistenti.
Complimenti Cinzia
grazie!!! vale un soggiorno con tanto relax