La storia di oggi è una storia speciale, che parla di una giacca e una cravatta appese al muro e dimenticate, di mani che hanno lasciato interminabili scartoffie da riempire per iniziare a maneggiare insetti delicati e preziosi, di orecchie che ora ascoltano il ronzio delle api , ma un tempo udivano deposizioni e leggi lette ad alta voce.
Nell’articolo di oggi conosciamo Fabrizio, un uomo che, con le sue parole, la sua conoscenza, mi ha catturato per due ore, trasportandomi nel mondo misterioso delle Api, ma non quello solito che conoscevo, un mondo diverso e speciale che vi voglio far conoscere.
Fabrizio nasce nel 1967, cresce e vive a Dronero (Piemonte-Cuneo). Come tutti i bambini degli anni ’70, passa l’infanzia a contatto con la natura, dove i giochi erano correre nei prati, guardia e ladri e nascondino. Fin da piccolo coltiva una sua grande passione: gli insetti. Li osserva, li studia, si documenta, passa molto del suo tempo con questo microcosmo che lo circonda.
Finite le superiori, senza una reale passione, consigliato dalla famiglia, si orienta verso un futuro di lavoro certo, come tutti a quei tempi e si iscrive a giurisprudenza.
Il suo desiderio di fare un lavoro a contatto con la natura, come il veterinario sfuma, inizia, così, il suo percorso da avvocato. Si laurea, per due anni lavora presso un importante notaio di Cuneo, dove si trova molto bene, anche se la sua mente è più orientata al ragionamento che allo studio a memoria, fondamentale per conoscere tutte le leggi.
Partecipa al concorso da Notaio, dove supera sempre la preselezione, ma allo scritto viene fermato. A Fabrizio, resta il pensiero di come sarebbe stata la sua vita se avesse passato il concorso, ma ormai tutto questo è alle sue spalle.
Mi racconta sorridendo che ricorda bene i giorni in cui si recava a Roma per partecipare agli scritti: immerso nel caos della capitale, in giacca e cravatta, aveva mille pensieri. Il giorno seguente, quando si ritrovava ad aiutare suo papà, nel magazzino edile di famiglia, in t-shirt e pantaloni da lavoro, spesso si chiedeva se tutti quei sacrifici avessero un senso, se quella era davvero la sua strada. Sentiva il sole che gli scaldava la pelle, guardava le montagne ed era a quel mondo lì che si sentiva di appartenere!
Va avanti Fabrizio, nonostante tutto, inizia a lavorare come avvocato in alcuni studi legali, in banca ma non riesce mai ad essere sereno, a trovare il suo posto, quella insoddisfazione interiore non lo rende felice.
Partiva da casa, con la sua macchina, per recarsi al lavoro e dal finestrino, nelle limpide giornate di sole, vedeva le montagne ma per lui non erano la meta, la sua direzione erà la città, la scrivania lo attendeva. Un groppo al cuore lo serrava ogni giorno di più, si sentiva un uccellino in gabbia e desiderava spiegare le sue ali ed immergersi nella natura. Giacca e cravatta diventavano ogni giorno più pesanti. Dentro Fabrizio un malessere che lo stava spegnendo!
Arriva il 2008, l’anno della svolta! Fabrizio non ce la fa più! Si licenzia anche se ancora non ha ben chiaro cosa vuole fare. Non gli importa se lo stipendio non sarà più così cospiquo , ma mette davanti a tutto, se stesso e la sua felicità. Assecondato da Paola, sua moglie, riceve in dono dal suocero, apicoltore amatoriale, alcuni piccoli sciami ed inizia ad occuparsene e subito si appassiona.
Ritorna la sua vecchia passione per gli insetti: acquista subito delle arnie sue, ed inizia ad occuparsene, senza un progetto stabilito, senza una meta precisa, ma con la voglia di sostituire al più presto il suo vecchio lavoro.
Inizia il suo cammino nel mondo delle api con pochissimi alveari, ma tanto entusiasmo, Decide di non fare miele, ma cerca di aumentare il più possibile il suo parco alveari senza acquistarli.
Oggi non c’è più il Fabrizio inesperto, quello che temeva le api, che spesso veniva punto. Ora, nel suo parco alveari ce ne sono 300 e il suo modo di fare apicolturà è differente, studiato, progettato e mirato al rispetto delle api.
La particolarità della sua azienda è che si occupa della selezione delle Api Regine. Come nasce questa passione?
Fabrizio è un attendo osservatore, calcolatore, studioso e soprattutto un uomo che sul campo dà il meglio sè. Osservando per estati intere i suoi alveari, aiutato da un corso base e da alcuni manuali dettagliati, ne carpisce le sfaccettature più segrete, quelle che solo un occhio attendo può vedere. Comportamenti differenti tra le varie colonie gli fanno capire che non tutti gli alverari lavorano allo stesso modo: ce ne sono di più previdenti, che fanno più scorta da tenere per loro, altri meno previdenti che utilizzano tutte le scorte per produrre nuove api, altri, ancora, che sciamano di frequente e tutto questo è influenzato dal DNA dell’Ape Regina.
L’ape regina è il cuore dell’alveare, che può fare la differenza su tutto il comportamento del suo seguito. Queste osservazioni portano Fabrizio a specializzarsi nella selezione delle api regine migliori, inizialmente solo per se stesso, poi si appassiona, decide di non fare miele, e, distinguendosi nel mercato, già saturo di produttori di miele, si specializza in questo campo.
Non si tratta di un lavoro semplice, ma la grande gavetta fatta sul campo, rende Fabrizio un grande esperto in questo settore. Le sue api ora volano in tutta Italia. Sono rimasta incantata dalle sue parole, ero ferma al concetto di apicoltore come produttore di miele e il mondo che mi ha fatto conoscere, Fabrizio, mi ha affascinato e mi ha fatto capire, ancora di più. quanto sia speciale ed importante il mondo delle api.
Ho tempestato Fabrizio di domande, più parlava, più mi portava nel suo mondo, e più la mia curiosità aumentava. Quando qualcuno parla di un argomento che ama, che studia, che fa parte della sua vita, in cui crede e ha creduto da sempre: lo percepisci e non puoi rimanere distaccato.
Per fare questo lavoro ci vuole davvero una grande passione, spesso non ricompensata dal guadagno, ma il nostro ex giurista, mette tutto se stesso e con orgoglio mi dice: “Ho trovato la mia strada! Vivo con i ritmi della natura e sono felice!.”
Certi giorni, Fabrizio, soprattutto d’estate, lavora anche 14 ore al giorno, ma lo fa con lo spirito di chi non tornerebbe indietro. Sa che la stanchezza di oggi, quella che rimane fisica ma non intacca la mente, è il premio per il suo salto nel buio, per un azzardo fatto tempo fa, di cui ora raccoglie i frutti, avendo più richiesta di quanta ne può soddisfare.
Se vuoi conoscere Fabrizio lo puoi contattare tramite il suo sito: http://www.fabriziofiorito.it oppure su Facebook http://www.facebook.it/Fabrizio Fiorito Apicoltura. Api regine e prodotti dell’alveare
Quella di Fabrizio è la storia di un cambio di vita, di coraggio e di passione. E’ una delle tante storie che ho incontrato sulla mia strada da quando ho aperto il blog, ed è anche un’ altro motivo per spingermi a continuare a credere nei sogni.
Ci sono ancora tanti progetti nella mente di quest’uomo laborioso e deciso: la produzione di miele, ma un miele rispettoso dell’alveare; insegnare il suo sapere e continuare la sua conoscenza. E’ stato un piacere conoscerlo e sono certa che farà ancora tanta strada! Alla prossima storia!
Leave A Reply